Le Moto Guzzi V9 Roamer e V9 Bobber sono spinte dal bicilindrico Moto Guzzi di 850 cc euro 4, dalle eccellenti caratteristiche di coppia, fluidità e prontezza che contribuiscono a esaltare le doti ciclistiche delle due cruiser italiane
Le versioni MY 2019 di V9 Roamer e V9 Bobber sono equipaggiate con l’unità motrice Moto Guzzi di 850 cc, come sempre costruita nello stabilimento di Mandello del Lario. Si tratta naturalmente di un bicilindrico trasversale a V di 90° raffreddato ad aria e olio, schema che contraddistingue tutta l’attuale produzione motoristica Moto Guzzi, seppur con differenti cilindrate e prestazioni, in grado di garantire dinamica di guida e sound unici.
È stato sviluppato con l’esplicito obiettivo di elevare al massimo la coppia e l’elasticità, aspetti fondamentali per assicurare piacere di guida e divertimento su strada. Partendo dalla parte bassa del motore, il basamento in alluminio irrigidito nei punti nevralgici, adotta una efficiente coppa dell’olio e un albero motore calibrato nelle inerzie per restituire vivacità e il giusto freno motore. Al suo interno il sistema di lubrificazione è disegnato per smaltire la maggiore capacità termica e ridurre gli assorbimenti di potenza a vantaggio sia delle prestazioni sia della riduzione dei consumi di carburante. È previsto un sistema di ventilazione che riduce le perdite di potenza dovute al pompaggio all’interno delle camere di manovella e una pompa dell’olio a portata ridotta in grado di assorbire meno potenza. È inedito il condotto di aspirazione della pompa dell’olio, così come la relativa valvola di by-pass; inoltre sono utilizzati getti olio di raffreddamento del pistone dotati di valvola di controllo e gestione del flusso. È inedito anche il coperchio dell’alternatore che ora integra l’uscita dei gas di blow-by.
Nella parte alta del motore, teste, pistoni e cilindri in alluminio sono studiati per sfruttare al meglio le caratteristiche del propulsore. La cubatura è ottenuta grazie a valori di alesaggio e corsa rispettivamente di 84×77 mm. La distribuzione è comandata da un sistema ad aste e bilancieri e adotta 2 valvole per cilindro disposte in maniera inclinata nella testa. L’alimentazione si affida a un sistema d’iniezione elettronica monocorpo Marelli, gestito dalla specifica centralina elettronica. Degna di nota è la presenza nelle teste dell’ingresso del sistema di aria ausiliaria, il quale, abbinato al catalizzatore trivalente, alla doppia sonda Lambda e alla totale progettazione del motore, permettono al twin 850 Moto Guzzi di rispettare la normativa antinquinamento Euro 4. L’unità è capace di esprimere 62 Nm di coppia a soli 3.000 giri/min, con una potenza massima di 55 CV a 6.250 giri/min, valori che dimostrano l’impegno di Moto Guzzi nel raggiungere elevati livelli di coppia già ai bassi regimi di rotazione. Questo propulsore vanta carattere e prontezza sorprendenti, che contribuiscono a un’esperienza di guida davvero eccitante. È disponibile la versione depotenziata, in linea con le limitazioni della patente A2 e ideale per i nuovi Guzzisti, che possono contare anche sul peso complessivo ridotto a livelli record e sulla generale facilità di guida di entrambe le V9.
Un altro aspetto innovativo del motore 850 Moto Guzzi è la frizione monodisco a secco dal diametro di 170 mm, che consente di avere una perfetta trasmissione della coppia e della potenza senza nessuno strappo o esitazione. Aumenta in questo modo la robustezza e l’affidabilità nel tempo e diminuisce il carico sulla leva al manubrio, a vantaggio della modulabilità e del comfort di guida. Il cambio a sei marce, precisissimo e morbido negli innesti, beneficia di una inedita rapportatura sviluppata per sfruttare al meglio le caratteristiche di coppia e potenza del motore. La trasmissione finale si affida a un albero cardanico a doppio giunto disassato dalle dimensioni maggiorate e dalla robusta coppia conica, che garantisce solidità e affidabilità nella gestione della gran coppia fornita dal bicilindrico. Anche il forcellone in alluminio fuso è stato disegnato e dimensionato per supportare le prestazioni del motore, oltre che per ospitare il pneumatico da 150 mm.