Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti della classe regina al MotorLand Aragón.
Per la terza volta quest’anno la MotoGP torna in Spagna per il 14° appuntamento del Mondiale, in programma dal 20 al 22 settembre al MotorLand Aragón.
Situato su una superficie di 350 ettari, il circuito è stato disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, in collaborazione con il pilota spagnolo di Formula 1 Pedro De La Rosa.
Inaugurato il 6 settembre 2009, ospita la MotoGP dal 2010, anno in cui è diventato il quarto GP del Mondiale in terra iberica.
Il tracciato misura 5,077 km e si caratterizza per i due lunghi rettilinei separati solo da un paio di curve. Qui corrono anche le Superbike con tempi sul giro superiori alle MotoGP di 3 secondi.
La pista, considerata abbastanza tecnica, è piuttosto impegnativa per i freni poiché nei primi 2 chilometri presenta addirittura 7 frenate che non agevolano un buon raffreddamento dell’impianto frenante: la sequenza serrata di staccate a cavallo del primo intermedio rischia così di mettere in crisi i freni.
Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2019, il MotorLand Aragón rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, valore identico a Jerez e Brno.
L’impegno dei freni durante il GP
Le MotoGP fanno ricorso ai freni in 11 delle 17 curve del tracciato, una in più rispetto alle Superbike: durante un giro intero i freni delle MotoGP sono impiegati per 31 secondi, 2 in meno rispetto alle Superbike.
Sui 23 giri di gara ciascun pilota di MotoGP utilizza i freni per quasi 12 minuti, pari al 29 per cento dell’intero GP.
La decelerazione media sul giro è di 1,11 g.
Invece per le Superbike la decelerazione media su questo tracciato è di 1,09 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali, quasi un quintale e mezzo in più dei piloti Superbike che però percorrono 5 giri in meno.
Sul singolo giro invece i piloti MotoGP sono chiamati ad uno sforzo minore di quelli Superbike, complice l’adozione dei freni in carbonio: 40 kg a 42 kg.
Le frenate più impegnative
Delle 11 frenate del circuito 3 sono considerate altamente impegnative
per i freni; mentre 3 sono di media difficoltà e 5 sono light.
La più stressante per l’impianto frenante è la curva 16 che è preceduta da un rettilineo di 968 metri: le MotoGP passano da 344 km/h a 148 km/h in 4,1 secondi durante i quali percorrono 253 metri.
I piloti esercitano un carico sulla leva di 5,6 kg, e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T raggiunge i 12 bar.
Il delta di velocità perso alla prima curva dopo il traguardo è leggermente superiore: 198 km/h partendo da 289 km/h a 91 km/h e anche il tempo di utilizzo dei freni è più alto, ben 4,5 secondi.
Per la frenata servono però 219 metri e un carico sulla leva di “appena” 5,3 kg. Per le Superbike, invece, il carico sulla leva in queste due curve è rispettivamente di 5,8 e di 5,2 kg.
Notevole anche l’impegno richiesto in frenata alla curva 12, da 274 km/h a 95 km/h: 208 metri e 4,5 secondi per completarla mentre la pressione del liquido freno schizza a 10 bar.
Prestazioni Brembo
Le moto con freni Brembo si sono aggiudicate tutte e 9 le edizioni del GP di Aragon fin qui disputate: 6 volte ha trionfato la Honda, 2 la Yamaha; mentre la Ducati si è aggiudicata nel 2010 l’edizione inaugurale con Casey Stoner.
Nelle ultime 7 edizioni si sono sempre imposti i piloti spagnoli. Questa è una delle poche piste su cui Valentino Rossi non ha mai vinto. Marc Marquez invece ha trionfato una volta in Moto2 e quattro in MotoGP sempre con i freni Brembo.